- EAN13
- 9788878854116
- Éditeur
- Rosenberg & Sellier
- Date de publication
- 13/05/2016
- Collection
- Phýsis. Collana di filosofia
- Langue
- italien
- Fiches UNIMARC
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Dire l’anima
Sulla natura della conoscenza
Massimo Donà
Rosenberg & Sellier
Phýsis. Collana di filosofia
Livre numérique
-
Aide EAN13 : 9788878854116
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5.99
Oggetto di queste pagine è l’anima, ossia la condizione di possibilità di ogni
conoscenza; quella che i greci chiamavano psyché e che I moderni avrebbero
concepito più specificamente come luogo della coscienza, per quanto già a
Freud questa coscienza mostrasse di essere tutt’altro che padrona del proprio
campo d’azione. Nel corrispondere al proposito di parlare dell’anima, e
soprattutto di dirla iuxta propria principia, l’autore ripensa e ridetermina
alla radice le grandi articolazioni che a questo oggetto d’indagine sarebbero
state date in prima battuta da Aristotele e in seconda battuta da Kant. E
conseguentemente rovescia il senso per lo più attribuito alla “domanda
filosofica”, mostrando come il thaûma da cui viene alimentato l’anelito
conoscitivo non sia provocato tanto dal molteplice e dalla sua esistenza,
quanto dal suo immediato palesarsi quale espressione dell’intrascendibile
distinguersi dell’indistinto, perché quello che l’anima incontra, ogni volta
che le capita di aver a che fare con il mondo (ovvero, ogni volta che si sa
come anima), è in verità sempre il medesimo.
conoscenza; quella che i greci chiamavano psyché e che I moderni avrebbero
concepito più specificamente come luogo della coscienza, per quanto già a
Freud questa coscienza mostrasse di essere tutt’altro che padrona del proprio
campo d’azione. Nel corrispondere al proposito di parlare dell’anima, e
soprattutto di dirla iuxta propria principia, l’autore ripensa e ridetermina
alla radice le grandi articolazioni che a questo oggetto d’indagine sarebbero
state date in prima battuta da Aristotele e in seconda battuta da Kant. E
conseguentemente rovescia il senso per lo più attribuito alla “domanda
filosofica”, mostrando come il thaûma da cui viene alimentato l’anelito
conoscitivo non sia provocato tanto dal molteplice e dalla sua esistenza,
quanto dal suo immediato palesarsi quale espressione dell’intrascendibile
distinguersi dell’indistinto, perché quello che l’anima incontra, ogni volta
che le capita di aver a che fare con il mondo (ovvero, ogni volta che si sa
come anima), è in verità sempre il medesimo.
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